Nella notte tra il 22 e 23 aprile u.s. la Commissione UE ha approvato il Digital Services Act, un insieme di regole stabilite per la prima volta, che le grandi Big Tech – gestori di piattaforme online – (il cui elenco è ancora da definire ma che presumibilmente includerà Google, Apple, Meta, Amazon, Microsoft, e-Bay) dovranno rispettare per garantire una maggiore protezione agli utenti di Internet contrastando servizi e contenuti illegali online.

Come sottolineato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si tratta di un accordo storico: “Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese. Ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale online. Maggiori sono le dimensioni, maggiori sono le responsabilità delle piattaforme online”.

Tra le principali novità:

  • Disposizioni specifiche sulla “pubblicità mirata” basata sulla profilazione degli utenti (“targeting”);
  • Divieto di ricorrere a tecniche ingannevoli per manipolare o influenzare le scelte degli utenti (“dark pattern”);
  • Obbligo di pronta rimozione di contenuti illegali e, per converso, possibilità per l’utente di contestare rimozioni e censure indiscriminate decise dalla piattaforma;
  • Obbligo di preventiva verifica dell’identità dei fornitori per i siti di vendita online.

In caso di gravi e ripetute violazioni la Commissione Europea potrà infliggere sanzioni fino al 6% del fatturato annuale delle aziende interessate, o addirittura imporre il divieto di operare nel mercato unico dell’UE.

Il Digital Services Act, diretto a tutte le realtà che forniscono servizi digitali a livello europeo (infrastrutture di rete, servizi di hosting, grandi motori di ricerca, grandi piattaforme online, piattaforme che riuniscono venditori e consumatori) proietta l’Europa verso la leadership della regolamentazione della rete a tutto tondo.

A seguito della approvazione formale dell’accordo, il Digital Services Act sarà direttamente applicabile in tutta l’Unione Europea nei 15 mesi successivi all’entrata in vigore o dal 1° gennaio 2024. La auspicabile efficace applicazione delle norme del Digital Services Act potrà certamente condurre a raggiungere l’ambizioso obiettivo di garantire un ambiente online sicuro e responsabile.

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